Riferimenti: Vivian Maier

Poco importa chi sia stata o cosa abbia fatto., scattava fotografie e tanto basta. E’ da poco entrata nella top 5 dei miei fotografi preferiti, usciva in strada e catturava attimi di vita e raccontava attimi di vita. Visitate il sito dedicato al suo lavoro, se potete guardate il docufilm a lei dedicato, poi prendete la più semplice delle vostre macchine fotografiche, impostatela in manuale, mettete un cartoncino scuro davanti lo schermo e andate incontro alla vostra città, alla ricerca di Vivian.

www.vivianmaier.com

Re, regine e pedoni

Il tema degli scacchi mi ha sempre affascinato. Recntemente tornati in auge anche grazie alla serie andata in onda su Netlix, li ho sempre visti come una metafora della vita, li ho studiati anche se non sono mai riuscito a diventare un bravo giocatore. C’è chi vince, chi perde, la difesa e l’attacco, i pezzi importanti e quelli sacrificabili. C’è tutto quel che serve, la vita, la morte, la tattica, ed alla fine, il re muore. E’ possibile rendere tutte queste cose in un fotografia.

Questione di attimi

Rifatta la veste grafica della pagina bisogna iniziare a caricare contenuti. Per molto tempo ho scattato a raffica e caricato i contenuti prevalentemente nei social. Tanta attenzione alla tecnica o ad arrivare per primo sul pezzo, sull’evento con il desiderio di trasmettere agli eventuali spettatori delle mie fotografie un’emozione e, per un po’, è andata bene così.

A me gli occhi !

Provo a fare un passo in avanti, voglio modificare il punto di vista e raccontare qualche cosa, meno bulimia visiva e più cuore. Ora devo solo decidere da dove si comincia. Il punto di partenza è un archivio di scatti ultratrentennale, un paio di macchine fotografiche, qualche obiettivo, un cellulare che scatta fotografie niente male ed un contesto fortemente segnato da una emergenza sanitaria che rende difficile la socialità. Un bel guaio considerato che mi sono sempre considerato quello delle “risorse umane”. Vabbè, faremo di necessità, opportunità. Questo è l’inverno della mia fotografia, poi tornerà la primavera.

Ora il punto è la ricerca dell’emozione, quella che bisognerebbe provare quando si fa click. La differenza, a mio parere, tra il fermare una immagine che cattura la nostra attenzione e fare una fotografia. Poche parole, solo fotografie e qualche indispensabile piccolo tag per orientare lo spettatore.

Buona visione a tutti e, se vi va, lasciate un commento..