Strappato lungo i bordi

Una cosa non mi è chiara: perché strapparlo in sei episodi della durata variabile tra i 16 e i 22 minuti comprensivi di titoli di testa e di coda?

Anche io ho visto in una uggiosa giornata di novembre la serie di Michele Rech, classe 1983, romano de Roma, alias Zerocalcare, su Netflix “Strappare Lungo i Bordi”. Bella, mi è piaciuta, qualche osservazione da fare ma subito dopo mi è tornata la voglia di prendere carta e pennarelli e disegnare improbabili omini per dar forma ai pensieri. Magari fossi capace.

Il bello dei fumetti e dei cartoni animati è che sono linguaggi duttili assai, dove si può dar sfogo alla fantasia e realizzare le situazioni più ardite. In Italia negli anni Settanta si è cominciato a parlare di cinema d’animazione proprio per la profondità dei contenuti espressi in alcune opere. Più recente l’evoluzione dei fumetti in graphic novel. In Italia siamo sempre stati messi bene ad autori e disegnatori. Vi risparmio la breve storia del fumetto italiano ma non posso non dedicare un pensiero a Bruno Bozzetto che praticava molto bene l’arte dell’animazione e ricordare, a beneficio di tutti noi, l’immensa opera di gente come Bonvi, Jacovitti, Magnus e tanti altri. Tutta gente che ha saputo fare satira e critica sociale in punta di matita, quando le tavolette grafiche e gli iPad ancora non esistevano e se sbagliavi dovevi ricominciare tutto da capo. Zerocalcare viene di lì.

E’ bravo. Non fa caricature anche se il tratto è vivace, non la mette giù dura anche se il tema che affronta è difficile e tragicamente attuale. La parlata del protagonista spiccatamente romanesca è genuina e ho apprezzato molto anche lo svolgimento dell’azione che finché non arrivi al quinto episodio non capisci dove vuole andare a parare e poi ci rimani malissimo, perché ti aspettavi una cosa leggera e invece ti arrivano due schiaffoni che neanche tu capisci bene da dove sono arrivati.

Confesso di non conoscere bene tutta l’opera di Michele ma questo “Strappare Lungo i Bordi” è bello e va visto. Ripeto: lo avrei preferito in una unica confezione, sarebbe stato un meraviglioso film d’animazione. Questa cosa che sento dire spesso da tutti quelli che si presentano con la livrea degli esperti in comunicazione, che i contenuti devono essere brevi, che il pubblico ha la soglia dell’attenzione bassa, che tutto deve essere veloce va decisamente rivista. Vietato guardarlo dal tablet o dal telefonino smart. Va bè, non voglio mettere a dura prova òa vostra attenzione, mettetevi comodi sul divano, accendete Netflix e guardatevi sto cartone senza pregiudizi. Se avete un adolescente i casa guardatelo insieme.

P.s.: Il disegnino che ho messo qui sopra è un mio personale omaggio a Michele, che poi, mi sa che devo esercitarmi ancora molto con la matita.

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